RICERCHE FISICO-ASTRONOMICHE INTORNO ALL' URANOLITO CADUTO NELL'AGRO ROMANO IL 31 AGOSTO 1872

In questo Lavoro, analizzo gli effetti del superbolide del 31 Agosto 1872, in base alle minuziose ricerche del matematico e astronomo italiano G.Stanislao Ferrari e del geologo italiano M.S.de Rossi. Essendo passati quasi 150 anni ed essendo davvero scarso il materiale su questo evento non posso che trascrivere un riassunto dell'eccellente lavoro precedentemente svolto, da cui ho creato alcune mappe di risentimento del fenomeno.
" Nella seconda meta' del decorso anno 1872, fu da tutti notata una frequenza maggiore del fenomeno da tutti conosciutto sotto il nome di bolidi, uranoliti, meteoriti od aeroliti. Dalla fine di Luglio all'inizio di Settembre si registrarono molte delle loro apparizioni, seguite poi dalla straordinaria pioggia di stelle cadenti del 27 Novembre 1872. Vennero cosi' effettuate, dai piu' insegni, accurate indagini per confermare le diverse teorie sulLa loro vera origine, la loro costituzioe, e l'intima correlazione che passa fra queste meteore, le stelle cadenti e le comete; teoria che fu stabilita dai profondi studi del ch.astronomo italiano prof. Schiaparelli, che primo in Europa e nel mondo di questi fenoemeni ne scopri' le Leggi (Note e riflessioni intorno alla Teoria Astronomica delle stelle cadenti). Un fatto del tutto speciale si presenta con l'Uranolito del 31 Agosto 1872, per la straordinaria magnificenza della sua apparizione, la sua singolarita' per Roma e le citta' e terre circonvicine; Da un diligente esame di antichi elenchi, questo è il primo che dalla venuta di Gesu' Cristo fino a noi cadesse nell'agro romano e ne lasciasse dei frammenti. Dalla fondazione di Roma poi fino al presente sarebbe il sesto del quale si abbiano notizie storiche. Di cinque di questi ne parlano Tito Livio, Giulio Ossequente, Plinio e Plutarco, sarebbero caduti negli anni 89 o 90, 176, 205 o 206, 343, 654. Oltre questo, ci spinge il desiderio da molti manifestatoci di avere piu' particolari ragguagli intorno a questo grandioso fenomeno. Abbiamo ascoltato centinaia di persone e letto ben 45 lettere di testimonianze da oltre 70 Luoghi nei quali il bolide fu osservato.
" Alle 5 e un quarto del mattino, un quarto d'ora innanzi la levata del sole del giorno 31 Agosto 1872, spirando un leggerissimo vento da nord, segnando il termometro 18°, con cielo chiarissimo, fu visto avanzarsi dalla marina nella direzione di SSE verso iL NNE, per l'orizzonte romano, una luminosissima meteora, ossia un Uranolito, che entrando sul continente presso il Capo Circeo e passando sull'agro pontino e romano, ando' ad estinguersi con orrendo fragore presso Orvinio, ai confini della Sabina. La grandiosita' del fenomeno, l'abbagliante sua luce e il fragore dei replicanti scoppi, attiro' l'attenzione di quanti erano usciti gia' all'aperto, lavoranti, campagnoli e pastori, come di quelli che trovavansi nelle case, riempendo tutti di meraviglia e terrore.

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EFFETTI SUI PAESI DELL'AGRO PONTINO, FRUSINATE, ROMANO E REATINO:
*L'Uranolito arrivo' dal mare, passando sullo zenith di Terracina, dalle parole del SiG.ing. F.Monti: "alle 5 e 15, trovandomi alla finestra, vidi improvvisamte un globo di luce arrivare dal mare, da Se, il quale traverso' in un baleno Terracina, dirigendosi a NE verso il Monte Leano ed oltre; un minuto dopo fu udita una straordinaria detonazione che scosse le abitazioni e impauri' gli abitanti; Interrogate le persone che si trovavano nelle paludi mi fu assicurato che fu vista la medesima meteora che da Sud si diresse dietro Priverno e il monte di Sezze, a NE, quindi oltre i Monti Lepini. Qui' avvenne probabilmente la 1°prima detonazione, ad un altezza di circa 38 km stimati. *A Frosinone il boato fece tremare sensibilmente i cristalli ancora chiusi delle finestre. Dopo qualche minuto segui' un rumor cupo come di grossa e densa moschettiera o di fragor di mare tempestoso, assai prolungato ...Molti pensarono al crollo di qualche palazzo seguito dal rumore di frane o tetti che successivamente si rovinassero. *Anche a Veroli il tuono fu udito circa 2 minuti dopo l'esplosione, con orribile fragore tanto da far tremare tutte le abitazioni, e si è prolungato per circa altri due minuti. *A Serrone lo scoppio fece tremare i vetri di tutte le case. Stessa cosa ad Affile e Gerano, poco meno a Subiaco.
*La meteora in Roma fu osservata coi seguenti caratteri da Padre Secchi dall'osservatorio del Colleggio Romano: Piccola da principio e rossastra si veniva movendo lentamente da SSE verso NNE, ed intanto andava crescendo di luce e di volume lasciando dietro di se una striscia, come nube di colore oscuro. Arrivata a certo punto si accese vivamente, divento' grande come la luna, e spari' lasciando una nube allungata che si disrtorse a modo d'immenso serpente. Pochi minuti dopo, fra 2 e 4, si senti' una violenta detonazione seguita subito dopo da altre due vicine e minori. La linea percorsa dal bolide non fu in linea verticale sopra Roma ma inclinato verso levante. Dal tempo scorso fra l'accensione e la detonazione, supponendo una media di 3 minuti circa, risulterebbe la sua distanza di circa 50 chilometri. La denotazione fece un rumore sordo, come di mina, od altro scoppio di massa ignea voluminosa, diverso dal tuono o dal cannone, seguito da un rombo d'altri scoppi minori come fuocho di moschettiera. Anche IL francese R.P.J.Lammens osservo' la meteora da Roma, nella congragazione del SS.Redentore; Anch'egli vide il luminoso bolide all'orizzonte, rosso, a tratti violaceo, delle dimensioni quasi della Luna piena, con attorno al disco scintille di fiamme cadenti come quelle del legno nel fuoco. L'esplosione che segui' lo fece tremare e lo riempi' di terrore.
Fra Roma e Paliano, presso Montefortino (Artena) il bolide doveva trovarsi ad un altezza di circa 25km. Circa 10km a NO avvenne la 2°seconda detonazione, fra Subiaco e i Colli Albani, quindi sopra il quadrilatero fra Palestrina e Zagarolo e R.Priora e Montecompatri, piu' verso Zagarolo, a circa 17km di altezza, percorrendo col tuono, con la luce e con l'urto maggiormente i monti del gruppo vulcanico Albano, sopra i quali pare siano caduti minuti frammenti. Da tutte queste zone fu osservata, Nel momento dello scoppio, Una gran quantita' di frammenti luminosi lanciata in tutte le direzioni verso la terra in direzione opposta ed obliqua rispetto al moto dell'Uranolito, come scintille luminose che si spargevano intorno e piovevano per estinguersi lungo la caduta.
IL canonico De Angelis cosi' scrive dalle campagne presso Montefortino (Artena): " Mentre estasiato e per circa tre minuti rimanevo mirando la sorprendente bellezza del fenomeno che andava a perdersi nella direzione fra Subiaco e Genazzano, un colpo fortissimo ben piu' di cannone, seguito da un rombo terribile, che duro' piu' di un minuto, fece cessare in me il piacere e la curiosita . " *A Zagarolo, Palestrina e Colonna intensa fu la detonazione. A Zagarolo il signor C.F.S. essendo nel letto alle 5/15 disse che lo scoppio fu cosi' forte che fece tremare la casa, cagionando al letto un leggero moto sussultorio. Segui' immediatamente un rombo che sembro' allontanarsi. Lui e il suo vicinato pensarono al crollo di una fabbrica e lo sfranamento successivo di un altra. Ma senti' gridare subito " E' Fuoco! "fattosi alla finestra, vide sopra la citta', dove tutti guardavano, un vapore denso, illuminato dai primi raggi solari, che formava una grande striscia serpeggiante, che in breve tempo si. è dileguata. Gli altri testimoni videro prima un grosso globo di fuoco venire dalla parte meridionale, con la velocita' quasi di fulmine, e non appena attraversata la citta' obliquamente verso tramontana udirono la forte esplosione e il successivo rombo, dileguandosi verso Tivoli. *Anche ad Albano, R.Papa, Genzano, Velletri e paesi limitrofi gli abitanti rimasero impressionati dall'intensita' della luce che illumino' l'interno delle abitazioni e dei bosci, come la scossa della terra e della quasi contemporaneita' del boato col lampo.



(bolide esploso sui cieli del nord Italia il 30 maggio 2017 [MET38 Venezia] - © Maurizio Eltri)

*Da Tivoli assomigliava inizialmente ad una stella di media grandezza che pero' nell'avanzarsi ingrandiva sempre di piu' , lasciando dietro a se una scia di fumo fino ad acquistare una luce bianchissima e cosi' intensa da illuminare l'interno delle abitazioni, ed il suo nucleo acquisto' dimensioni molto maggiori. *A Castel Nuovo di Porto il bolide fu luminosissimo, e mentre spariva si udi' un immenso fragore che spavento' tutti gli abitanti del paese. *Da Nazzano il bolide fu visto arrivare sempre da sud, da sopra il Monte Gennaro, per giungere fin sopra i grottoni del fiume Farfa al di la della mola di Nazzano. Da questo punto il bolide sembro' retrocedere dirigendosi verso la Fara Sabina e quindi verso Montelibretti. Questa apparente retrocessione fu poi spiegata dal fatto che l'Uranolito esplose in realta' su Orvinio, quindi prima di giungere presso Nazzano.
*La meteora, anche a Riofreddo con grande denotazione, fece tremolare i vetri delle finestre e commosse la popolazione. . . . *La meteora esplose presso Orvinio: il fenomeno qui fu davvero Notevole, ed atterro' molti contadini che si trovavano per la campagna, e qualcuno rimase a terra privo di sensi per qualche tempo, mentre sassi infocati cadevano, che la gente prendeva per folgori a ciel sereno. Qui in Orvinio i contadini videro prima una lucentissima linea a forma di serpente, dove spiccava un punto luminoso, il quale formando un semicerchio, cagionava immediatamente una fortissima detonazione. Questi punti luminosi si moltiplicarono, e cosi' ebbe fine il bolide. La fortissima detonazione scosse anche Vallinfreda, Vivaro, Petescia (Turania), e i paesi vicini della Marsica. *Da Torricella in Sabina fu visto dapprima in forma di globo rosso e poi di nuvola in forma di grosso serpente, ed in questa forma svani' presso il paese. Una forte detonazione sorda lo accompagno', fino a sparire. L'Uranolito era esploso circa 20km a sud. La nube rimasta dopo l'esplosione non doveva trovarsi molto alta, dato che fu vista fino a Colonnetta d'Ornaro e non oltre. Da Rieti nessuno la vide.

ENTRATA IN ATMOSFERA E VALORi APPROSSIMATI DEL VOLUME E DELLA MASSA:
Presumibilmente L'Uranolito si trovava a circa 38km in altezza sopra Priverno, prima del primo scoppio verso il Monte Semprevista; Quando era sopra la verticale di Montefortino (Artena) si trovava a 25km in altezza; Seguì il secondo scoppio presso Zagarolo a 17km in altezza, prima della terza ed'ultima detonazione presso Orvinio. Fra Terracina e il Frusinate si udi' piu' pesantemente il primo scoppio. Chi era fra Artena e Tivoli udi' maggiormente il secondo scoppio. IL lontano fragore che segui' in questi luoghi entrambe le detonazioni non era altro che la qualita' dello scoppio finale nella caduta sopra Orvinio, nel quale fu l'ultima detonazione quella piu' potente. I secondi che passarono dall' esplosione in cielo alla detonazione a terra furono differenti in base alla distanza dei vari paesi con la meteora, cosi' come la potenza della detonazione stessa. L'Uranolito Passo' pressapoco sullo zenith di Terracina, Priverno, Montefortino (Artena) e successivamente di Zagarolo e Tivoli, fra il Monte Catillo e il Guadagnolo, e da qui' fino ad Orvinio. La lunghezza della proizione della traiettoria a terra da Terracina ad Orvinio è di circa 100 km. Fu pero' visto l'Uranolito da grandi distanze: da Viterbo, dalla Terra di Lavoro, dall'Isola di Ischia (sotto i 9° sull'or.) dove se ne udi' dopo molti secondi anche l'esplosione, da Morro d'Alba presso Ancona (sotto i 7° sull'or.); dall'Abruzzo, dall'Umbria e perfino da Modena (sotto i 4° sull'or.), a tre gradi di latitudine geografica. Dalle ultime citta' citate, a causa dell'immensa distanza di oltre 150km, il bolide fu visto passare quasi a raso terra sulle case e sparire sotto l'orizzonte, e il vedersi da cosi' grandi distanze dimostra la grandezza del fenomeno istesso. Data l'inclinazione di 27° e l'angolo di 25° sotto il quale fu visto accendersi l'uranolito da Modena, il punto d'ingresso nell'atmosfera terrestre corrisponderebbe d'innanzi a Capo San Vito in Sicilia, alla distanza di Ustica, ad un altezza di circa 260 km. Supponendolo inizialmente di forma sferica prima degli scoppi, il suo volume ad un all'altezza di 38 km sarebbe stato di 523 metri cubi; IL diametro del corpo è stato calcolato in 23 metri quello apparte e almeno 10 quello reale, con un peso di 1953 tonnelate stimate. L'enorme grado di temperatura risultato dal calcolo e' di 1927176° centigradi. Per la velocita' si ottiene un valore di 1057 metri per minuto secondo dopo l'ingresso nell'atmosfera, quasi eguale a quella delle stelle cadenti' d'Agosto.

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FRAMMENTI:
L'Uranolito, dopo le due esplosioni parziali, giunse in prossimita' del suolo presso Orvinio, dove a poche centinaia di metri di altezza esplose con immenso e prolungato fragore, e dividendosi in minutissime parti. Di tutti i frammenti in cui si divise, non ostante l'enorme sua massa, ben pochi si raccolsero. Cio non deve recar meraviglia se si consideri l'enorme calore, il quale oltre all'aver volatilizzato in parte la massa e prodotto altre scoppi precedenti e frammentazioni parziali, fece esplodere definitivamente presso Orvinio l'Uranolito in minutissimi pezzi, lanciandoli ad enormi distante e per luoghi disabitati ed alpestri. E' da credersi che molti altri frammenti furono qua e la trovati, ma tenuti occulti dai possessori, come una rarita', qual'è quella di pietre cadute dal Cielo. Sei furono i frammenti certi: i primi due di 1242 grammi e 432 grammi, furono acquistati dal prof.de Rossi, trovati, il piu' grande a 1km e mezzo da Orvinio, assieme ad altri 3-4 frammenti di cui si perse traccia, l'altro, piu' piccolo, a 2 chilometri e mezzo da Orvinio sulla via di Pozzaglia. Un terzo frammento di grammi 4,75 è stato rinvenuto presso Gerano, circa 2km ad est, in contrada Costa del Chio, caduto verticalmente dopo i ripetutti scoppi e preceduto da un sibilo nell'aria. Il Quarto Frammento, 93grammi, è stato trovato presso Riofreddo, nel paese di Scarpa (Cineto Romano), sul Piano d'Agostinello, presso il torrente di Scarpa e fu raccolto ancora caldo subito dopo lo scoppio. Aappartiene evidentemente all'ultima esplosione sopra Orvinio. IL quinto frammento di 1003 grammi, fu trovato da un contadino l'anno successivo, interrato, a circa 1km da Orvinio. IL sesto frammento, 622 grammi, fun rinvenuto in un campo di Pozzaglia, in un punto in cui il terreno risultava smosso, proprio dove alcuni testimoni avevano visto cadere un oggetto luminoso. Altri frammenti furono visti sopra Affile nella direzione del Piglio, un altro sopra Genazzano e vari sulla montagna di Cerreto, ma per la loro piccolezza e la qualita' dei territori, quasi tutti andarono smarriti o mai trovati. Un altro presso una chiesa a Paliano. Un altro notevole frammento cadde presso Anticoli, fra Marano ed Arsoli, sprofondandosi nel terreno in una di tante 'buche fresche' formatesi dopo l'impatto. Anche questo venne incoscientemente smarrito. Sempre ad Anticoli due piccoli frammenti caddero sulla testa di due giovani, che udita la spaventosa detonazione li lanciarono lontani, credendo fossero stati lanciati dal Demonio. Buche simili a quelle di Anticoli e recentissime vennero rinvenute anche presso Rocca Priora dallo stetto prof.de Rossi, coniche con un diametro di 10 cm e profonde 30. Giunse notizia di un campagnolo che vendette un frammento di oltre 500g in Roma e ne possedeva degli altri. I sei frammenti della meteorite di Orvinio rinvenuti nel 1872-73 assommano complessivamente a 3397,15 grammi. Le analisi moderne hanno catalogato la meteorite di Orvinio come una Chondrite H6 Brecciata Nera.
E qui ci sentiamo in dovere di rendere i nostri ringraziamenti a quanti vollero con le loro accurate notizie renderci meno difficili queste ricerche, e concorsero con le loro osservazioni all'incremento della scienza.
Questi corpi ci mostrano l'esistenza di corpi innumerevoli disseminati nelle sterminate regioni dello spazio, i quali ci sarebbero del tutto ignoti senza queste loro subitanee e splendide apparizioni..
G.Stanislao Ferrari, 1872

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